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LA NASCITA DELLA NATO

La promozione della NATO, un'alleanza militare a scopo difensivo con le nazioni europee, è usata a pretesto dagli Stati Uniti per dislocare una fitta rete di basi militari, che sia in grado di controllare i paesi europei, oramai "democratici". Così la vita politica interna dell'Europa, diventata "base avanzata" nel confronto con l'URSS, è controllata militarmente dai militari USA. Il "patto di fedeltà atlantica implica complicità e appartenenza ad un progetto comune", attraverso il quale gli USA, che svolgono un ruolo di coordinatori, riescono ad esercitare la propria egemonia.

Il ruolo del comitato militare intellerato dei capi di Stato Maggiore, non è definito da alcun documento e i comandi reali, in caso di conflitto, vengono esercitati dal SACEUR (Comandante Supremo delle Forze Americane in Europa), che dipende dal Pentagono (il 99% delle testate nucleari della NATO, il 65% delle spese, il 46% del pnl della NATO, le strategie militari, sono controllati direttamente dagli USA).

Su queste premesse il 4 aprile 1949, a Washington, nase la NATO ("Trattato dell'organizzazione del nord Atlantico"), cui aderiscono immediatamente Italia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Stati Uniti; la Grecia e la Turchia nel 1952; la Repubblica Federale Tedesca, il 5 maggio 1955; la Spèagna nel 1982. L'Unione Sovietica, in conseguenza all'entrata nella NATO della Germania, il 5 maggio del 1955, crea un'alleanza militare contrapposta. Il 14 maggio, nove giorni dopo, nasce il Patto di Varsavia.

Il governo de Gasperi fa approvare in Parlamento che nessuno ha mai chiesto basi miliatri, poichè lo spirito del patto Atlantico è di pura assistenza tra Stati liberi e sovrani, concede agli USA il permesso di installare basi militari in Italia.

Tra il '53 e il '54, gli USA fanno ulteriori pressioni, attraverso trattative segrete, affinchè l'Italia si sdebiti per gli aiuti ricevuti concedendo nuove basi militari.

L'opera di "svendita" del nostro Paese agli Stati Uniti presegue anche negli anni successivi: 1951 Tombolo (ora Camp Berby), 1973 l'arcipalago della maddalena, 1979 Comiso.

Tra comandi, depositi, centri di telecomunicazione, porti, aeroporti, basi missilistiche etc., nel 1989 sono state censite, sul nostro territorio, oltre 100 basi della NATO, usate a più riprese per fini tuttaltro che costituzionali. spedizioni militari; preparazione di "gladiatori"; addestramento di neofascisti; forniture "clandestine".

L'Italia, dopo la Germania Occidentale, è il paese che "ospita" più basi NATO.

L'adesione alla NATO permette all'Italia di ricevere servizi segreti "nazionali". Il 30 marzo 1949, viene costituito il SIFAR (Servizio Informazione Forze Armate), la cui attività, che non è regolata da nessuna legge specifica italiana, è definita da un protocollo segretissimo, imposto dagli americani, che costituisce una vera e propria rinuncia alla sovranità nazionale a favore degli USA. L'esistenza dei protocolli segreti NATO, sempre negata dai governi italiani, è stata denunciata da DE Gaulle; ammessa al senato della Germania Occindentale; ulteriormente confermata dal "caso Gladio"; la liberalizzazione degli archivi del governo americano ha messo in luce anche il piano di intervento anticomunista (Demagnetize), sottoscritto negli anni '50 dal capo del SIFAR De Lorenzo, senza che i membri del governo italiano ne fossero informati.

Malgrado ciò la maggior parte di questi documenti rimane sconosciuta perchè questi accordi, segreti ed illegali, lasciano tracce molto labili negli archivi ufficiali. Poichè l'applicazione dei "protocolli segreti" dipende dalla "disponibilità" dei responsabili dei servizi segreti e dei ministeri, dei funzionari di governo, dei dirigenti delle grandi industrie e dei centri scientifici di ricerca, gli USA controllano direttamente l'accesso a queste cariche, per le quali impongono il nulla osta sicurezza (NOS) di fedeltà alla NATO.

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